Inferno, Purgatorio e Paradiso. Visitare Firenze vuol dire percorrere un itinerario storico ed artistico unico al mondo ma anche seguire le tappe di un percorso simbolico, emozionante e leggendario, come quello che fece Dante nella Divina Commedia. Camminate per le vie della città dove nacque il Rinascimento così come percorrereste i corridoi di un meraviglioso ed immenso museo a cielo aperto. Sentite il vento di tramontana che soffia in alcuni punti di Piazza Duomo: non è altro che il rifrullo del diavolo che, secondo la leggenda, attende ancora l’anima del prete che lo ingannò. Se la brezza si farà troppo forte entrate nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove riposa Lorenzo il Magnifico. Prima però alzate lo sguardo verso l’alto e ammirate la più grande cupola in muratura mai esistita, simbolo della città.
I nobili facevano a gara per andarci a morire, i più grandi artisti per decorarla. Essere sepolti nella Chiesa di Santa Croce era un vero e proprio segno di distinzione sociale. E quello che forse fu il più grande di tutti, Michelangelo, riposa proprio tra queste sacre mura. Il suo corpo, nascosto dal manto della notte, fu rubato dal sepolcro romano e trasferito qui, dove oggi può essere raggiunto dalla devozione dei fiorentini.
Ma poiché oltre a venerare i morti è bene pensare anche ai vivi, durante il periodo natalizio proprio nella Piazza di Santa Croce potrete passeggiare tra le casette di legno dell’antico mercato tedesco di Heidelberg, dove troverete souvenir per amici e parenti ed oggetti artigianali ed unici per ravvivare la vostra casa. E se i mercatini storici sono la vostra passione, attraversate quello detto del Porcellino, dove si trova la ‘pietra dello scandalo’, luogo di una storica quanto umiliante punizione pubblica.
Firenze è la bellezza in ogni luogo e il fascino nascosto in ogni cosa. È il profilo di un volto scolpito su un vecchio muro, abbozzato in fretta da Michelangelo, alla sinistra dell’entrata di Palazzo Vecchio. È la nuca del Perseo di Cellini, posto sotto la Loggia dei Lanzi, dove troverete un irriverente autoritratto dell’autore.
Ma sono anche gli splendidi tramonti sull’Arno, da guardare magari dalle finestre del corridoio Vasariano. Fu grazie a quella vista che Hitler decise di non far saltare Ponte Vecchio, dove i fidanzati e gli innamorati di ogni epoca passeggiano alla ricerca dell’anello perfetto, tra gioiellerie, argenterie ed oreficerie storiche.
Visitare Firenze è un viaggio dell’anima, ma anche del corpo e della mente. Riuscirete a non essere intimiditi ritrovandovi davanti all’uomo e alla donna più bella del mondo? Si trovano entrambi qui, anche se non nello stesso luogo. Uno è il David di Michelangelo e l’altra è la Venere di Botticelli, custodita nella Galleria degli Uffizi.
Per chi non vive solo di arte ma non intende comunque rinunciare alla ricerca della perfezione, la potrà trovare nei piatti e nel vino che sono il vanto dell’ospitalità fiorentina. Dal tipico pane toscano (leggero e croccante) alle pietanze di carne come la Fiorentina e il Lampredotto. Ma anche i tortelli di patate mugellani e i cenci, tipici dolci toscani fatti di pasta fritta e ricoperti di zucchero alla vaniglia.
Se siete in cerca di sapori più forti del vino del Chianti, al Caffè Casoni, oggi Caffè Giocosa, dove è stato inventato il vero ed originale cocktail Negroni, troverete la carica giusta per lanciarvi nella Firenze bynight.
Per gli amanti della moda, c’è una novità recentissima: il ‘Museo della moda e del costume’ aperto da pochissimo a Palazzo Pitti. Se ai vestiti preferite invece i costumi d’epoca, cercate di passare a Firenze il 24 giugno, nel giorno in cui si festeggia il Santo Patrono. A Piazza Santa Croce si svolge infatti la finale del Calcio storico fiorentino, l’antenato del calcio moderno. Non perdetevi il corteo storico e rievocativo che percorre tutto il centro ma alla sera fermatevi sui lungarni. Sono il luogo ideale per godervi lo spettacolo dei magnifici fuochi d’artificio.
Venite a conoscere Firenze, vero paradiso di Arte, storia, modernità, bellezza, folklore ed intrattenimento. Scoprirete che il Purgatorio è solo l’attesa di arrivare.
Curiosità e aneddoti su Firenze
Il furto della Gioconda
Dimenticatevi dei trucchi da 007, delle punte di diamante per tagliare i vetri e delle scarpe con la suola di gomma. Per rubare il quadro più famoso del mondo, Vincenzo Peruggia, non dovette far altro che infilarlo sotto la giacca ed uscire dalla porta di servizio. Il furto avvenne tra la notte di domenica 20 e lunedì 21 agosto del 1911, giorno di chiusura del museo. Non solo Peruggia si fece appena sette mesi di prigione e fu accolto trionfalmente dalla folla che ne fece un simbolo di orgoglio patriottico, ma l’allora direttore della Galleria degli Uffizi ottenne dalla Francia di poterlo esporre a Firenze, dove rimase fino al 1914.
Il ponte Vecchio: da beccai a gioiellieri
Ponte Vecchio, simbolo del lusso, della raffinatezza e dell’eleganza fiorentina. Ebbene fino a metà del 1500 non era niente di tutto questo: c’erano invece le botteghe dei beccai, cioè gli antichi macellai e i verdurai, che sfruttavano il ponte per scaricare i rifiuti direttamente nel fiume Arno. Quando si decise di costruire il Corridoio Vasariano che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, si decise anche di sostituire le botteghe “povere” con altre che fossero all’altezza dei nobili che passavano di lì.
La pietra dell’acculata
Si trova nel Mercato Nuovo o Mercatino del Porcellino. Su questa pietra, che si trova al centro della Piazza, è raffigurata la ruota del carroccio, simbolo della Repubblica di Firenze. Qui il mercante fallito o insolvente subiva l’umiliazione di tirare giù i pantaloni e stando di schiena, colpire per tre volte la pietra con le natiche.
Buchette del vino
Dette anche tabernacoli, sono delle nicchie, delle aperture che ancora sono visibili su moltissimi palazzi del centro storico. Da qui i commercianti offrivano ai passanti un bicchiere di vino o un fiaschetto impagliato.
La leggenda del rifrullo del diavolo
La leggenda vuole che il diavolo avesse deciso di prendere l’anima di un prete che, per sfuggire alla cattura si mise a correre fino ad arrivare davanti a Santa Maria del Fiore. Qui l’uomo supplicò il demonio di lasciarlo entrare a pregare per un’ultima volta. Ma il sacerdote uscì invece da una delle altre porte della Cattedrale, mentre Lucifero, non vedendolo arrivare cominciò a sbuffare dall’impazienza: quando si accorse che la vittima era ormai perduta, la leggera brezza si trasformò in un vento forte e gelido di tramontana che ancora oggi non smette di soffiare.
Il balcone rovesciato
Lontano dal centro, verso Piazza di Santa Maria Novella, al numero 12 di Borgo Ognissanti si trova un balcone decisamente particolare, cioè costruito letteralmente al rovescio. A quanto pare la causa sarebbe un litigio tra il padrone di casa e Alessandro de’ Medici, allora signore di Firenze che non voleva concedere il permesso di costruzione del balcone. Alla fine, Alessandro capitolò ma ad una condizione piuttosto originale: che il balcone fosse costruito al contrario, e così fu.
Come nasce un cocktail
I nobili si annoiano, si sa. Così era anche per il conte Camillo Negroni. Di passaggio a Firenze, il conte era stanco del solito “Americano” e così chiese al barista di sostituire lo spritz nel suo bicchiere con una spruzzatina di gin. Detto, fatto. Il drink prese il suo nome ed ora si può bere in tantissime varianti, una più “esplosiva” dell’altra.
La testa cornuta di Santa Maria del Fiore
Se prestate attenzione, noterete una testa di bovino sulla fiancata sinistra della Cattedrale del Duomo. Secondo la leggenda, uno dei mastri carpentieri l’avrebbe messa lì, in corrispondenza della bottega di un panettiere, marito della sua amante. Costui aveva denunciato il tradimento alle autorità e così i due dovettero troncare la relazione. Il carpentiere mise così la testa del toro con tanto di corna proprio in direzione della bottega, così che il panettiere ricordasse ogni giorno il tradimento della moglie.
Le 34 lapidi della Divina Commedia
Firenze non custodirà la tomba di Dante, che si trova a Ravenna, ma non per questo non ricorda il poeta più famoso di tutti i tempi. Disseminate per la città, vi sono 34 lapidi con le citazioni della Divina Commedia, nove dell’Inferno, cinque del Purgatorio e 20 del Paradiso.
Calcio storico fiorentino
È la manifestazione rievocativa più importante di Firenze. Detto anche calcio in livrea o calcio in costume, è un gioco che, sebbene sia considerato un po’ il “nonno” del calcio, assomiglia nei fondamentali ma anche nella determinazione con il quale viene giocato, al rugby. La tradizione medievale venne ripresa nel XX secolo, con la prima partita che si svolse nel 1930. I” calcianti” appartengono ai quattro quartieri storici di Firenze: I Bianchi di Santo Spirito, gli Azzurri di Santa Croce, i Rossi di Santa Maria Novella e i Verdi di San Giovanni. Il calcio fiorentino, arrivato anche a Roma in occasione delle Olimpiadi del 1960, ha anche varcato i confini nazionali: è stato giocato a New York per il Columbus Day, e anche a Lione per i mondiali di calcio del 1998.
Come raggiungere Firenze
Firenze dista circa 280km da Roma e 109 da Bologna. È facilmente raggiungibile da entrambe le città grazie ai treni ad Alta Velocità: il tempo di percorrenza è di circa un’ora e quaranta minuti, partendo da Roma Termini; di soli 37 minuti invece, se si sceglie di partire dalla stazione di Bologna Centrale.