Medioevo e cunicoli segreti, blues e specialità culinarie. A Pistoia l’eco della Storia si unisce senza confondersi al ritmo delle note di artisti immortali e leggende del rock. Perfetta da visitare in estate, a due passi da Montecatini Terme, ma non così lontano da Forte dei Marmi e Viareggio, le meraviglie della città toscana vi aspettano tutto l’anno. Sempre che San Jacopo non decida di nasconderla ai vostri occhi, come fece con i Saraceni che volevano invaderla, quasi duemila anni fa.
Dalla cima della Torre di Catilina, alta 30 metri, dove si dice sia sepolto il congiuratore romano più famoso dopo l’uccisore di Cesare, godrete di una vista senza eguali su Piazza del Duomo: il vostro sguardo non potrà non posarsi sulla Cattedrale di San Zeno, lì dove sacro e profano si fondono. Al suo interno, il preziosissimo altare di San Jacopo, ricoperto interamente di argento; sotto, i resti visitabili di una villa romana di età imperiale.
Ed è proprio sottoterra che Pistoia cela i suoi tesori più segreti… Scoprite il sito archeologico dell’antico Ospedale del Ceppo, che si snoda per 650 metri sotto la città. Aperto al pubblico solo di recente, ora potrete percorrerne i vicoli e meravigliarvi delle sue strutture all’avanguardia: dall’anfiteatro anatomico più piccolo del mondo alla Sala Medica Filippo Pacini dove sono conservati antichi strumenti chirurgici ed opere d’arte. Dove un tempo scorreva il torrente Brana, continuando su Via del Frantoio troverete anche parti di un antico mulino medievale.
La città rende omaggio a tutte le sue anime, da quella medievale a quella più moderna, a quella blues… Per molto tempo in occasione delle festività cittadina del 25 luglio, in onore del Santo Patrono, i rioni cittadini si sono sfidati nella tradizionale Giostra dell’orso, il palio equestre. Passeggiando per la città vestita a festa, assisterete alla presentazione degli omaggi, alle processione religiose, alla fiera, all’incendio dei fuochi, all’ostensione del tesoro di San Jacopo. Per onorare il suo patrono, Pistoia mette in tavola le sue specialità più rinomate, come i maccheroni all’anatra, preparati appositamente per la festa, ma anche piatti altrettanto legati alla tradizione culinaria locale, come l’arista sott’olio. E dal momento che “un si butta via nulla” dalla zona delle vicina Pescia arrivano piatti come la Cioncia, mentre direttamente dal paese di Lamporecchio vengono gli immancabili brigidini, gustosissime cialde al gusto di anice.
Bob Dylan e Patty Smith, Joe Cocker e Robert Plant, I Doors e David Bowie. Dal 1980 si svolge ogni anno nella seconda settimana di Luglio il “Pistoia Blues“, una delle cinque rassegne musicali più importanti d’Europa che oggi come ieri, continua ad ospitare artisti di fama internazionale. La città conserva ancora l’eco degli accordi di chitarra di Frank Zappa e Santana, della voce di Ray Charles, e Lou Reed. Nella stessa città che ha ospitato i Deep Purple, pionieri dell’heavy metal, c’è anche il Museo del Ricamo, dove tra le mura di Palazzo Ruspigliosi potrete farvi un’idea di una delle tante eccellenze pistoiesi, legata “al lusso profano e al fasto ecclesiastico”.
Mentre camminerete, magari mano nella mano con vostra moglie o il vostro fidanzato, non abbassate la guardia. A Pistoia le strade possono decidere le sorti di una relazione. Se vi capiterà di litigare, date un’occhiata al nome della via dove vi trovate. Chissà, forse trovandovi in vicolo “Abbi Pazienza”, deciderete di soprassedere e passare oltre. Nel caso vi trovaste invece in via Brontolo, beh, cercate di cambiare strada in fretta.
La direzione consigliata è verso Piazzetta dell’Ortaggio, centro della movida pistoiese, dove potrete far pace tra un aperitivo, un cocktail e buona musica, proprio tra le mura della città dove visse un personaggio tra i più oscuri dell’Inferno Dantesco. Ma chi dice che all’Inferno non ci si può divertire?
Curiosità e aneddoti su Pistoia
I nomi delle sue vie
Da Via Abbia Pazienza a Vicolo Brontolo, da Vicolo Chiappettini a Via delle Fozza Sanguinaria, da Vicolo Malconsiglio a Vicolo Bacchettoni. E ancora, Vicolo Buio, Via della Pappe, Via delle Pentole, Piazza Oplà. Come avrete capito, Pistoia è famosa per una caratteristica molto particolare: la città infatti vanta la topografia più stravagante di tutta la Toscana. Ad ogni via è lagata una storia curiosa o una leggenda. Prendiamo ad esempio Via Abbi Pazienza. Secondo la tradizione popolare, “abbi pazienza” fu quello che si sentì dire un ignaro passante dall’uomo che lo aveva appena accoltellato. L’assassino, nascosto nell’ombra del vicolo, stava aspettando il suo nemico e nel buio ha sbagliato persona. Non se n’è fatto un cruccio, evidentemente. E Via delle Pappe? Il nome non ha stranamente niente a che vedere con la ristorazione. Le “pappe” altro non erano che i preparati medicinali fatti per il vicino Ospedale Del Ceppo.
L’Ospedale del Ceppo
Deve il suo nome al tronco cavo (ceppo, appunto) in cui si infilavano le offerte per gli ammalati. Si trattava di una struttura ospedaliera veramente all’avanguardia, soprattutto per l’epoca: disponeva di un letto per ogni malato, numerato o a numero romano o arabo e aveva la divisione di reparto maschile e femminile. Era anche efficiente, per quanto possibile, contro la diffusioni dei contagi. Usava infatti delle speciali ciotole di terracotta nere, solo per i malati di peste, che poi venivano gettate via nel fiume Brana, che scorreva sotto l’ospedale.
Vanni Fucci
Vissuto a Pistoia nel 1200, Dante Alighieri lo mise nella settima bolgia dell’ottavo cerchio, quella riservata ai ladri. Colpevole di aver perpetrato un furto sacrilego nella cappella di San Jacopo, all’interno del Duomo, il poeta fiorentino lo condannò ad essere prima morso dai serpenti e poi incenerito. Dopodiché il suo corpo si sarebbe ricomposto per subire in eterno il terribile supplizio.
Come raggiungere Pistoia
Pistoia dista solo 38 km da Firenze, 21 da Prato e 16 da Montecatini Terme. È semplicissimo raggiungere Pistoia da Firenze: i treni regionali partono dalla stazione di Santa Maria Novella ogni 30 minuti.